Recente studio sull’efficacia di una farmaco selezionato per contrastare il tumore al seno.
Per la nostra rubrica #ChemioWorldInformazione, eccoci oggi con una nuova notizia su un recente studio medico.
Infatti, questo recente studio ha dimostrato l’efficacia di un nuovo farmaco, basato su uno specifico anticorpo, selezionato per contrastare il tumore al seno.
Al momento, sta portando a ottimi risultati, addirittura migliori di quelli della chemioterapia.
Sono tantissime le donne che, almeno una volta nella propria vita, si ritrovano con una diagnosi di tumore al seno.
E qual è il primo problema che sorge? Il non sapere come affrontarla.
Il carcinoma mammario è tra i più frequenti nel mondo, e per questo ci sono numerosi studi che cercano di trovare strategie sempre più efficaci per debellarlo.
Tra queste, il Destiny-Breast sembra aver portato i suoi frutti.
Infatti, la ricerca scientifica che va sotto questo nome è riuscita a identificare un anticorpo capace di distruggere le cellule tumorali in maniera selettiva.
Con tale modo si eviterà il più possibile lo sviluppo di recidive nel paziente oncologico.
Grazie alla fase 3 dello studio medico definito “Destiny-Breast”, è stato scoperto il positivo utilizzo di un anticorpo monoclonale coniugato.
Si chiama Trastuzumab Deruxtecan, contro una delle forme più aggressive di tumore al seno, ossia quello di tipo Her2 positivo non operabile e metastatico, che riguarda solamente un caso su 5 di cancro al seno.
La capacità di questo anticorpo di colpire quasi esclusivamente le cellule malate permette al corpo del paziente di non subire ulteriori danni.
Si tratta di una terapia innovativa in grado di controllare la malattia, migliorare la qualità di vita e ritardare il tempo al deterioramento clinico.
La rivista scientifica Lancet si è occupata di pubblicare lo studio, chiamato Destiny-Breast 03, presentato ufficialmente al congresso San Antonio Breast Cancer Symposium.
Lo studio è stato condotto su 524 donne e ha dimostrato come le pazienti trattate con l’anticorpo Trastuzumab rispondevano a esso sviluppando un’aspettativa di vita più alta delle altre pazienti.
Lo studio dice che la sopravvivenza libera da progressione di malattia è quadruplicata rispetto alla terapia di riferimento, arrivando a 28,8 mesi, un miglioramento di quasi 2 anni.
Anche il rischio relativo di morte, nelle pazienti trattate con trastuzumab deruxtecan, diminuisce del 36% rispetto a quelle curate con il farmaco tradizionale.
Che cosa ne pensi di questa notizia? Rispondici nei commenti 🙂
Un abbraccio!
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