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Letizia Visani

Buongiorno chemioworld,

Mi chiamo Letizia e ho deciso di raccontare la mia storia per tutte quelle giovani donne che affrontano questo percorso.

Tutto è iniziato all’età di 4 anni, nel 2009, quando mi si è aperta una massa nella pancia e mi hanno operata d’urgenza: si trattava del mio primo tumore, ossia il tumore di Sertoli-Leydig.

I miei genitori a quel tempo hanno deciso di non farmi fare la chemio, perché ormai il mio tumore, nonostante fosse di grado intermedio, era stato asportato assieme al mio ovaio sinistro e la tuba sinistra.

Poi, con l’avanzare degli anni, sono arrivata al 2022 e lì è stato peggio delle montagne russe.

A febbraio mi hanno asportato la tiroide perché continuavo a produrre noduli, alcuni dei quali pericolosi. Poi ad agosto ho scoperto che il tumore all’ovaio era tornato e stavolta mi aveva colpito l’altro ovaio, così me lo asportarono e salvarono solo un pezzettino di tessuto. Anche stavolta si trattava di un tumore di grado intermedio, sempre di Sertoli-Leydig, e stavolta feci la chemio. 

Feci 3 cicli di PEB, con ricovero in ospedale per 5 giorni e richiamo di bleomicina al venerdì. Iniziai a novembre del 2022, dopo due mesi che avevo compiuto 18 anni.

Forse sarà strano scrivervelo, ma è stato fattibile. Ciò che mi ha spinto ad andare avanti è stato innanzitutto l’appoggio della mia famiglia e dei miei amici, ma anche tutte le persone che hanno affrontato questo percorso.

Non volevo essere arrabbiata perché pensavo a tutte quelle povere persone che sono state peggio di me, in quanto io l’ho fatta solamente per prevenzione, e piangevo. Però non è stata una passeggiata.

 Nonostante gli effetti collaterali siano stati gestibili, è inutile dirvi che comunque hanno avuto un forte impatto sulla mia vita. In primis, la perdita dei capelli. Io ho sempre adorato i miei capelli e li curavo con molto impegno e purtroppo dopo qualche settimana mi sono ritrovata senza. Poi avevo le mani sempre gonfie, il PICC che mi lasciato ancora oggi una macchia sul braccio, ero sempre stanca e, nonostante pensassi il contrario, ho preso del peso. Insomma, avevo appena compiuto 18 anni, vedevo tutti i miei amici uscire e fare la solita vita, mentre la mia aveva subito una svolta che mai e poi mai mi sarei aspettata. È proprio questo che forse ci accomuna tutte, ossia non poter fare le cose di tutti i giorni. Ero molto giù di corda ma ho sempre pensato che non dovevo mollare, perché lo dovevo a tutte le persone che credevano in me. Sono stata chiusa in casa, a volte uscivo ma non ero più indipendente come prima, perché avevo sempre bisogno di qualcuno. Inoltre, c’era il mio fratellino di 5 anni che continuava a meravigliarsi di come stessi sempre peggio, tanto che pure all’asilo diceva che andavo in ospedale. Per fortuna tante persone erano lì con me: la mia famiglia, il mio ragazzo e tantissimi amici. Ma penso che sia un’esperienza che se non provi, per quanto te la possano raccontare non la so capirà mai. Perché è difficile, ha un impatto sulle nostre menti che non si può nemmeno immaginare. Però ragazze si può andare avanti e se vogliamo possiamo tutto.

La ciliegina sulla torta è stato quando mi hanno diagnosticato la sindrome di Dicer1, che ha dato spiegazione a tutto il mio passato. Purtroppo questa sindrome è di recente scoperta e quindi in molti non se ne intendono, però cerco di sparpagliare un po’ la voce.

Ho voluto raccontarvi la mia storia perché spero che quelle povere ragazze della mia età che si trovano ad affrontare questo percorso mantengano la speranza di superare tutto.

Infatti io sto horiniziato la mia vita di prima, ho finito a fine gennaio e piano piano mi crescono i capelli e mi diverto come prima. Vado alle feste, mi diverto in discoteca e tutto piano piano sta tornando normale, se non fosse che sto combattendo per ottenere qualche riconoscimento a livello sociale-burocratico. Ovvio, l’impatto psicologico è stato enorme e ancora adesso molti pensieri mi accompagnano, ma forse dovremmo ringraziare la chemioterapia, che ci permette di guarire e prevenire questi tumori.

In più voglio ringraziare Chemioworld, perché grazie a voi sapevo che qualcuno altro stava passando questo brutto momento e che anch’io potevo andare avanti.

Se qualche altra ragazza avesse bisogno di aiuto o comunque consigli perché si troverà attorno alla mia età ad affrontare questo percorso, mi potete trovare su Instagram @_.letyiy .

Grazie mille per tutto quello che fate.

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