Nonostante gli effetti collaterali siano stati gestibili, è inutile dirvi che comunque hanno avuto un forte impatto sulla mia vita. In primis, la perdita dei capelli. Io ho sempre adorato i miei capelli e li curavo con molto impegno e purtroppo dopo qualche settimana mi sono ritrovata senza. Poi avevo le mani sempre gonfie, il PICC che mi lasciato ancora oggi una macchia sul braccio, ero sempre stanca e, nonostante pensassi il contrario, ho preso del peso. Insomma, avevo appena compiuto 18 anni, vedevo tutti i miei amici uscire e fare la solita vita, mentre la mia aveva subito una svolta che mai e poi mai mi sarei aspettata. È proprio questo che forse ci accomuna tutte, ossia non poter fare le cose di tutti i giorni. Ero molto giù di corda ma ho sempre pensato che non dovevo mollare, perché lo dovevo a tutte le persone che credevano in me. Sono stata chiusa in casa, a volte uscivo ma non ero più indipendente come prima, perché avevo sempre bisogno di qualcuno. Inoltre, c’era il mio fratellino di 5 anni che continuava a meravigliarsi di come stessi sempre peggio, tanto che pure all’asilo diceva che andavo in ospedale. Per fortuna tante persone erano lì con me: la mia famiglia, il mio ragazzo e tantissimi amici. Ma penso che sia un’esperienza che se non provi, per quanto te la possano raccontare non la so capirà mai. Perché è difficile, ha un impatto sulle nostre menti che non si può nemmeno immaginare. Però ragazze si può andare avanti e se vogliamo possiamo tutto.
La ciliegina sulla torta è stato quando mi hanno diagnosticato la sindrome di Dicer1, che ha dato spiegazione a tutto il mio passato. Purtroppo questa sindrome è di recente scoperta e quindi in molti non se ne intendono, però cerco di sparpagliare un po’ la voce.
Ho voluto raccontarvi la mia storia perché spero che quelle povere ragazze della mia età che si trovano ad affrontare questo percorso mantengano la speranza di superare tutto.
Infatti io sto horiniziato la mia vita di prima, ho finito a fine gennaio e piano piano mi crescono i capelli e mi diverto come prima. Vado alle feste, mi diverto in discoteca e tutto piano piano sta tornando normale, se non fosse che sto combattendo per ottenere qualche riconoscimento a livello sociale-burocratico. Ovvio, l’impatto psicologico è stato enorme e ancora adesso molti pensieri mi accompagnano, ma forse dovremmo ringraziare la chemioterapia, che ci permette di guarire e prevenire questi tumori.
In più voglio ringraziare Chemioworld, perché grazie a voi sapevo che qualcuno altro stava passando questo brutto momento e che anch’io potevo andare avanti.
Se qualche altra ragazza avesse bisogno di aiuto o comunque consigli perché si troverà attorno alla mia età ad affrontare questo percorso, mi potete trovare su Instagram @_.letyiy .
Grazie mille per tutto quello che fate.