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Marina Pasqui

Vorrei innanzitutto ringraziare questa fantastica Community che mi è stata di grande supporto nel mio percorso, concluso questa primavera.

Mi chiamo Marina, ho 29 anni e vorrei che la mia storia possa essere di supporto e fonte di forza e sostegno per tante altre persone, proprio come lo sono state per me le storie pubblicate qui delle fantastiche Donne che hanno affrontato questo percorso prima di me.

Ricordo perfettamente quel giorno di giugno dello scorso anno (il giorno preciso l’ho rimosso). Ero sola; quel giorno, avevo detto a Mamma che non c’era bisogno che mi accompagnasse a ritirare i risultati della biopsia dei campioni prelevati, tanto non sarebbe stato nulla di che. 

Quando la Dottoressa, responsabile del Percorso Senologico, mi comunicò che avevo un tumore al seno destro, ricordo perfettamente le lacrime che hanno iniziato a scendere a dirotto, il senso improvviso di forte nausea, la paura. 

E’ difficile descrivere esattamente le immagini che scorrevano veloci nella mia mente. Ho sentito la paura della morte, è questa la sintesi.

Negli occhi della Dottoressa ho visto tanto dolore per la notizia che mi stava comunicando ma è stata davvero amorevole. Mi ha rassicurato dicendomi: ” Marina stai tranquilla, il percorso non è facile, sarà duro ma è risolvibile, alla fine ne uscirai guarita.” 

“Allora non dovrò morire?” Le chiesi, quasi come per chiederle conferma. “No, assolutamente. Quando si sente la parola tumore è normale che si pensi subito alla morte ma la medicina ha fatto enormi passi avanti. E’ curabile, stai tranquilla, devi solo essere forte adesso”.  

Ricordo che mi fece vedere una foto di una sua ex paziente che, terminate le cure e la terapia ormonale, era in quel momento incinta: un’immagine stupenda.

Quelle parole furono per me veramente preziose. Ho avuto talmente tanta paura di morire che, una volta abbattuta quella paura, ho intrapreso il mio percorso di cura, trovando un’incredibile forza dentro di me che veramente non avrei mai lontanamente immaginato di avere. 

Quando incontrai l’Oncologa, mia Mamma le disse preoccupata, riferendosi a me: “Ma lei non ha la forza di sopportare tutto questo”. Lei si è dimenticata di aver detto quella frase ma io non l’ho mai dimenticata. Non era vero, la forza l’ho trovata, anche quella necessaria per non far preoccupare troppo chi mi stava intorno. Non importa quello che pensano le altre persone, sei Tu che per primo devi credere in Te Stesso/a. 

E’ vero che c’è un prima e un dopo. Prima, ero il tipo di persona che vedeva il bicchiere mezzo vuoto, che se nella giornata lo stress del lavoro era al massimo, automaticamente tutto il resto della giornata era uno schifo. Se dovessi descrivere quello è successo, lo descriverei così: “Ho avuto l’impressione di camminare vaneggiando finché non ho preso un palo della luce in pieno; sono caduta e quando mi sono rialzata, vedevo le cose in un modo totalmente differente, le vedevo chiaramente”.

Il giorno della prima chemio è stato veramente duro a livello emotivo. Ho impressa nella memoria l’immagine di me in quella stanzetta. Con la musica nelle cuffiette, mentre la chemio scorreva attraverso la flebo, guardavo la finestra, le lacrime silenziosamente scendevano. Era il 3 agosto.

Strano a dirsi ma ho imparato cos’è la felicità proprio nel mio percorso, nonostante i malesseri dovuti alla chemio, la caduta dei capelli ecc.  Ero e sono grata perchè ho avuto una seconda possibilità. Ho  imparato ad apprezzare a pieno il valore di ogni cosa anche se la più piccola o la più scontata e a togliere importanza alle cose che andavano soltanto a danneggiarmi. 

Ho potuto vedere l’Amore delle persone care che mi sono state vicine, che ci sono state nel momento di vero bisogno.

Ho imparato ad amarmi perchè sì, ho avuto il supporto delle persone care vicino a me, ma in primis la prima persona che si è presa cura di Me sono stata io stessa, in tutti quei momenti in cui per necessità avevo bisogno di farmi forza e andare avanti per evitare il crollo psicologico. Prezioso è stato anche il supporto dello Psicologo che nel mio caso mi ha aiutato molto nel sistemare tutto ciò che per riflesso dell’interazione con il mondo esterno a me, disturbava la salita. Sì perchè oltre a te che stai cercando di non crollare, tutto il resto  che ti circonda rimane esattamente uguale, con gli stessi problemi di prima. Ma se c’era una cosa che assolutamente dovevo fare era imparare da quella situazione che stavo vivendo e cominciare a sistemare tutta la mia vita. 

Il 24 dicembre ho finito le chemio. Il 24 dicembre è nata anche la meravigliosa bimba di una coppia di miei carissimi amici. Direte sì ma che centra? Questa meraviglia è stata concepita prima che il suo papà iniziasse le chemio (qualche mese prima che le iniziassi io) ed è nata quando lui aveva completato il suo percorso già da qualche mese. Semplicemente la meraviglia della Vita. 

L’8 febbraio, con l’intervento di mastectomia e ricostruzione del seno destro e bilanciamento del sinistro, è avvenuta la mia Rinascita. 

Il percorso è stato duro, sì, ma eccomi qua, sono Viva, sono Grata e sono Felice, nonostante gli effetti collaterali un pò fastidiosi della terapia ormonale e le difficoltà che quotidianamente la vita ti pone. 

I capelli sono già tanti. Adesso mi sto godendo le vacanze che lo scorso anno non ho potuto fare, mi sto godendo la Vita nelle sue semplici cose.

Un enorme abbraccio a tutte le persone che stanno affrontando questo percorso: la salita è faticosa, dopo però goditi il panorama stupendo che ti sei meritato. 

Con affetto,

Marina 

 

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