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Ciao bellissima Donna,
la decisione di intraprendere una gravidanza dopo aver sconfitto il tumore al seno è un passo significativo per molte donne.
Tuttavia, le preoccupazioni sulla sicurezza e sul rischio di recidiva possono rendere difficile prendere questa decisione.
Recentemente, uno studio coordinato da Matteo Lambertini presso l’Ospedale Policlinico San Martino e l’Università di Genova ha portato alla luce importanti scoperte che potrebbero cambiare il modo in cui le ex pazienti considerano la maternità dopo la guarigione.
Durata delle terapie e reticenze mediche
Una delle principali sfide per le ex pazienti è la durata delle terapie antitumorali.
Ad esempio, le cure ormonali per pazienti con tumori positivi ai recettori degli estrogeni possono protrarsi fino a 10 anni, influenzando il momento ideale per una gravidanza.
Inoltre, la reticenza dei medici nel consigliare la gravidanza a donne con una storia di tumore al seno può contribuire alla difficoltà nella presa di decisione.
Risultati dello studio
Lo studio condotto da Lambertini ha esaminato la possibilità di una gravidanza sicura per pazienti con tumore al seno e mutazioni dei geni BRCA1 o BRCA2.
I dati, pubblicati sulla rivista JAMA, hanno coinvolto 4.732 donne con tali mutazioni che hanno ricevuto una diagnosi di tumore al seno in età precoce.
I risultati hanno dimostrato che circa il 22% delle partecipanti ha avuto una gravidanza entro 10 anni dalla diagnosi, con tassi di complicazioni in linea con la popolazione generale.
Prospettive positive e futuri studi
Le donne con mutazioni BRCA tendono a ricevere una diagnosi precoce di tumore al seno, il che aumenta le possibilità di una gravidanza successiva alla guarigione.
Inoltre, l’evoluzione delle cure e il cambiamento di atteggiamento medico verso la gravidanza post-tumore contribuiscono a una maggiore sicurezza.
Il gruppo di ricerca di Lambertini sta ora ampliando lo studio e investigando il rischio di infertilità legato alle nuove terapie molecolari.
La ricerca si concentra sulla tossicità per le gonadi dei farmaci recenti, come i PARP inibitori, per offrire risposte tempestive alle pazienti con mutazioni BRCA e diagnosi di tumore al seno.
In conclusione, gli sviluppi scientifici e le evidenze raccolte dimostrano che la gravidanza dopo la guarigione dal tumore al seno è una scelta sicura e possibile.
Questo studio apre nuove prospettive per le donne affrontando la maternità dopo la malattia, incoraggiando una visione più positiva e informativa sul tema.
Con il giusto supporto medico e psicologico, la gravidanza dopo il tumore al seno può quindi essere un’esperienza positiva e gratificante!
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