Studio su Exemestane: Potenza a basse dosi e nuove frontiere nella prevenzione del tumore al seno
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Ciao bellissima Donna,
in un recente studio pubblicato su Jama Oncology, l’efficacia dell’Exemestane, un farmaco già noto per la prevenzione delle recidive del tumore al seno, ha sorprendentemente confermato la sua potenza anche a dosaggi ridotti.
Finanziato dal National Cancer Institute (NCI) degli USA e dal Ministero della Salute Italiano, lo studio sottolinea un potenziale rivoluzionario nella prevenzione primaria del tumore al seno.
Il contesto attuale
Nonostante gli sforzi del Tamoxifen nel trattare il tumore mammario, le preoccupazioni legate agli effetti collaterali hanno limitato il suo utilizzo nella prevenzione primaria.
L’Exemestane, con il suo diverso meccanismo d’azione, potrebbe essere la chiave per superare questa barriera, aprendo nuove prospettive nella medicina preventiva oncologica.
Basse dosi, grandi risultati
Lo studio ha dimostrato che l’assunzione di Exemestane tre volte alla settimana riduce i livelli di estradiolo nel sangue del 98%, effetto paragonabile all’assunzione giornaliera standard.
Al momento questo risultato è indicato solo per tumori in situ e lesioni pre cancerose in donne in post menopausa con diagnosi precoce.
Inoltre, l’Exemestane potrebbe rappresentare un’alternativa valida per le donne con controindicazioni specifiche al Tamoxifen.
Questo anche se il Tamoxifen è utilizzabile a qualsiasi età e l’Exemestane è destinato esclusivamente alle donne in menopausa.
L'analisi dello studio
Con la partecipazione di cinque centri di cui 2 italiani (Istituto Europeo di Oncologia IEO, Milano e Ospedale Galliera coadiuvato dalla ASL3 di Genova), lo studio ha coinvolto 180 donne in post menopausa con diagnosi recente di tumore al seno, prima che si sottoponessero alla chirurgia.
Le pazienti sono state assegnate casualmente a uno dei tre gruppi di trattamento utilizzando la randomizzazione statistica.
Ognuno di questi gruppi ha ricevuto 25 mg di Exemestane con diverse frequenze: una volta al giorno, tre volte la settimana o una volta la settimana.
Il trattamento, programmato per 4-6 settimane, si è svolto tra la biopsia e l’intervento chirurgico.
I risultati indicano una riduzione significativa dell’indice di proliferazione Ki-67 e del recettore per il progesterone, suggerendo l’efficacia dell’Exemestane anche a basse dosi.
L’indice di profilazione Ki-67 è un marcatore che indica la velocità di crescita del tumore.
Il recettore per il progesterone indica che più questo recettore è espresso, maggiore è la stimolazione degli estrogeni, che a loro volta favoriscono lo sviluppo di cancro mammario.
Nuove frontiere della ricerca
I risultati positivi dello studio aprono la strada a ulteriori ricerche cliniche.
La possibilità di confrontare le basse dosi di Tamoxifen e Exemestane in un nuovo studio, in collaborazione con il Brigham/Dana–Farber Cancer Institute di Boston, offre un’opportunità unica per ampliare la nostra comprensione della prevenzione del tumore al seno.
Ricordiamo che questo studio è ancora in via di sperimentazione e quindi non ancora approvato, ma quasi definitivo.
Conclusioni
Il Dott. Andrea De Censi, Co-Principal Investigator dello studio, proietta ottimismo nel futuro della prevenzione del tumore al seno.
Anche se ulteriori ricerche sono necessarie per confermare definitivamente l’efficacia e la sicurezza dell’Exemestane a basse dosi, questo studio rappresenta un passo significativo verso una pratica clinica che potrebbe cambiare il modo in cui affrontiamo il rischio di questa malattia.
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Un abbraccio e a presto! 💗🤗
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