Ciao bellissima Donna,
in un mondo dove la malattia non dovrebbe relegare nessuno ai margini della società, la legge sull’oblio oncologico si pone come un traguardo importante.
Approvata dal Senato lo scorso 5 dicembre con un voto unanime, questa norma rappresenta una pietra miliare nella lotta contro il cancro e le disparità di trattamento.
Il suo obiettivo principale è garantire la dignità e i diritti delle persone che hanno affrontato il tumore, superandolo con successo.
La legge mira a evitare discriminazioni, soprattutto nell’accesso ai servizi finanziari e assicurativi, permettendo a chi ha sconfitto la malattia di non doverne fare menzione nelle pratiche quotidiane.
Diritto all'oblio: cosa significa?
Il diritto all’oblio è la possibilità di non dover più menzionare la propria esperienza di malattia quando questa non sia più rilevante per il proprio stato di salute.
Ciò si attua dopo un periodo di tempo specifico dalla fine delle cure attive: dieci anni per gli adulti e cinque per i casi di tumore diagnosticati prima dei 21 anni senza episodi di recidiva.
Un numero significativo di ex pazienti, stimato intorno al milione in Italia, beneficerà di questa tutela.
Il percorso verso questa legge è stato lungo e corale, frutto di mesi di dibattiti e sintesi tra diverse proposte.
Le prime firmatarie, le Onorevoli Maria Elena Boschi e Patrizia Marrocco, hanno sostenuto fortemente questa iniziativa.
Il voto unanime al Senato è stato accolto con grande entusiasmo da tutti coloro che hanno lavorato duramente per allineare la normativa italiana alle raccomandazioni europee contro il cancro.
Elisabetta Iannelli, Segretario generale FAVO, ha sottolineato l’importanza di questa legge per il ritorno a una vita dignitosa per milioni di persone che hanno affrontato il cancro.
Francesco Perrone, Presidente AIOM, ha evidenziato la portata avanzata della norma, non limitata solo agli ambiti finanziari, ma estesa anche a contesti lavorativi e procedurali come i concorsi e le adozioni.
Sfide e futuri adattamenti
Il cammino non si ferma qui: sono attesi i decreti attuativi che definiranno e renderanno operativa questa legge.
Sarà necessario adattare nel tempo aspetti e limiti temporali, considerare differenti patologie e condizioni cliniche, nonché garantire un’equa applicazione della legge.
Sarà fondamentale, come raccomandato dal Comitato etico di Fondazione Veronesi, informare e coinvolgere le persone coinvolte, specialmente i più giovani.
Questo passo avanti rappresenta una svolta culturale e giuridica importante nella storia della lotta contro il cancro e le discriminazioni che ne derivano, portando speranza e dignità a coloro che hanno combattuto questa battaglia.
Speriamo che l’articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile per conoscere le novità sulla lotta contro il cancro.
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Un abbraccio
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